L’implantologia ha trasformato la vita di milioni di persone che hanno perso uno o più denti. Oggi è possibile tornare a sorridere e a masticare in maniera stabile e naturale grazie agli impianti dentali, piccole radici artificiali che sostengono una protesi fissa.
Negli ultimi anni, però, l’attenzione dei pazienti si è concentrata sempre di più sull’impianto a carico immediato, una tecnica che riduce drasticamente i tempi di attesa tra l’inserimento della vite implantare e la possibilità di avere denti fissi.
In questo articolo, i professionisti di Foli Odontoiatria a Genova rispondono a tutte le domande più comuni, chiarendo dubbi e fornendo informazioni utili a chi sta valutando questa soluzione. Scoprirai:
- che cos’è un impianto e come funziona;
- come avviene un impianto a carico immediato;
- quanto dura un impianto dentale e da cosa dipende la sua longevità;
- cosa si può e non si può mangiare dopo l’intervento;
- quanto dolore si prova e come viene gestito;
- quali sono i rischi e come prevenirli;
- come mantenere gli impianti in salute a lungo termine.
Che cos’è un impianto dentale e come funziona
Un impianto dentale è una vite in titanio o zirconio che viene inserita nell’osso mascellare o mandibolare per sostituire la radice di un dente mancante. Una volta che l’impianto si è integrato con l’osso (processo chiamato osteointegrazione), diventa la base stabile per una protesi, come una corona singola, un ponte o persino una protesi totale.
Il concetto è semplice: l’impianto fa il lavoro della radice naturale, il moncone connette la vite alla protesi, e la corona (o il ponte) restituisce estetica e funzione. Il risultato finale è un dente che appare, si sente e funziona come naturale.
La differenza tra un impianto tradizionale e uno a carico immediato è il tempo di attesa. Con il metodo convenzionale, si aspetta qualche mese prima di applicare la protesi definitiva. Con il carico immediato, invece, già dopo poche ore o giorni si può avere un dente fisso provvisorio, evitando al paziente il disagio di rimanere senza denti.
Come si fa un impianto a carico immediato
L’inserimento di un impianto a carico immediato richiede un’attenta pianificazione e l’uso di tecnologie avanzate. Presso Foli Odontoiatria, la procedura viene eseguita seguendo step precisi:
- Visita diagnostica approfondita – si esamina lo stato di salute del cavo orale, la quantità e la qualità dell’osso disponibile e l’eventuale presenza di infezioni o patologie.
- Esami strumentali digitali – TAC Cone Beam e scanner intraorale permettono di ottenere immagini tridimensionali per una pianificazione millimetrica.
- Progettazione computer guidata – il dentista stabilisce esattamente la posizione e l’inclinazione dell’impianto, riducendo al minimo margini di errore.
- Inserimento dell’impianto – l’intervento avviene spesso con tecniche mini-invasive (chirurgia flapless), che limitano incisioni, dolore e gonfiore.
- Applicazione della protesi provvisoria – entro 24-48 ore dall’intervento, il paziente riceve una protesi fissa provvisoria che gli permette di tornare a sorridere e masticare quasi subito.
Questo approccio richiede competenza e strumenti digitali di ultima generazione, che in Foli Odontoiatria vengono integrati quotidianamente nel flusso di lavoro.

Quanto dura un impianto dentale
Una delle prime domande dei pazienti è: quanto dura un impianto dentale?
La verità è che non esiste una durata “standard”, perché molto dipende da fattori individuali e dal comportamento quotidiano del paziente. Tuttavia, numerosi studi clinici mostrano che gli impianti possono durare anche 20–30 anni, se ben mantenuti.
I principali fattori che influenzano la durata sono:
- Igiene orale quotidiana: spazzolamento, filo interdentale e scovolini sono fondamentali.
- Stile di vita: fumo e consumo eccessivo di alcol riducono le probabilità di successo.
- Condizioni mediche: alcune patologie sistemiche (ad esempio il diabete non controllato) possono influenzare l’osteointegrazione.
- Controlli periodici: le visite di controllo e le sedute di igiene professionale ogni 6 mesi sono indispensabili.
- Qualità dell’osso: più l’osso è denso e stabile, maggiore sarà la durata dell’impianto.
In sintesi: un impianto non è “per sempre”, ma con le giuste cure può durare davvero a lungo.
Cosa mangiare dopo un impianto dentale
Dopo un intervento di implantologia, è normale chiedersi: cosa posso mangiare?
Il dentista fornisce sempre indicazioni precise e personalizzate, ma in generale si consiglia di preferire cibi morbidi e facili da masticare, soprattutto nei primi giorni. Alcuni esempi utili:
- puree, vellutate e minestroni;
- yogurt, formaggi freschi e ricotta;
- uova strapazzate o alla coque;
- pesce tenero cotto al vapore;
- frutta matura o frullata.
È bene evitare alimenti duri, croccanti o appiccicosi (come caramelle o frutta secca), che potrebbero compromettere la stabilità dell’impianto nella fase iniziale. Anche le bevande troppo calde o troppo fredde vanno limitate per evitare sensibilità.
Con il passare delle settimane, il paziente potrà tornare gradualmente a una dieta normale, sempre seguendo le indicazioni personalizzate ricevute in studio.
Quanto dura il gonfiore dopo un impianto dentale
Dopo un impianto, è normale avere un po’ di gonfiore nella zona interessata. In genere, il gonfiore compare nelle prime 24 ore, raggiunge il picco tra le 48 e le 72 ore e poi inizia a ridursi spontaneamente.
Nella maggior parte dei casi, il gonfiore scompare entro 5–7 giorni, soprattutto se il paziente segue le indicazioni post-operatorie. Alcuni suggerimenti utili:
- applicare ghiaccio esternamente nelle prime ore;
- dormire con la testa leggermente sollevata;
- assumere farmaci prescritti dal dentista;
- evitare sforzi fisici intensi nei primi giorni.
In presenza di gonfiore e dolore persistenti oltre la prima settimana, è fondamentale tornare subito dal dentista per un controllo.
È doloroso fare un impianto dentale?
Molti pazienti hanno paura che l’intervento sia doloroso. In realtà, grazie ai moderni protocolli, l’implantologia è molto più confortevole di quanto si possa immaginare.
Durante l’intervento viene somministrata l’anestesia locale, che elimina ogni dolore. Nei pazienti ansiosi o fobici, è possibile ricorrere alla sedazione cosciente con protossido o alla presenza di un anestesista, per vivere l’intervento con serenità.
Nel post-operatorio, possono comparire fastidi lievi o moderati, simili a quelli di un’estrazione dentale, ma facilmente controllabili con farmaci comuni. La maggior parte dei pazienti racconta di aver provato meno dolore del previsto.
Chi può fare un impianto dentale e chi no
Non tutti i pazienti sono candidati ideali per un impianto. Alcune condizioni, come una scarsa quantità di osso, patologie sistemiche non controllate o cattive abitudini come il fumo intenso, possono rappresentare controindicazioni.
Ad esempio:
- Chi ha osteoporosi può sottoporsi a implantologia solo dopo un’attenta valutazione del medico e con protocolli specifici.
- Chi soffre di gravi malattie gengivali non trattate deve prima curare le gengive per evitare complicazioni.
- Chi fuma molto ha un rischio maggiore di fallimento implantare.
Per questo motivo, la visita preliminare è un passaggio fondamentale: solo un odontoiatra esperto può valutare la situazione individuale e proporre il piano di trattamento più adatto.

Cosa fare se un impianto si muove o si stacca
Un impianto stabile non deve mai muoversi. Se si percepisce mobilità o, peggio, l’impianto si stacca, è indispensabile recarsi immediatamente dal dentista.
Le cause possono essere diverse:
- mancata osteointegrazione (l’impianto non si è saldato all’osso);
- infezioni come la perimplantite;
- sovraccarico masticatorio.
Non bisogna mai tentare di risolvere il problema da soli o aspettare. Solo un controllo tempestivo permette di salvaguardare la salute ossea e gengivale.
Come prendersi cura di un impianto dentale
La manutenzione è la chiave per far durare un impianto nel tempo. Oltre alla corretta igiene quotidiana, è fondamentale sottoporsi a controlli periodici e sedute di igiene professionale.
Presso Foli Odontoiatria, vengono adottati protocolli specifici per pazienti implantari, che includono:
- monitoraggio radiografico periodico;
- igiene professionale con Airflow e strumenti dedicati;
- programmi di prevenzione personalizzati per evitare la perimplantite.
Un paziente informato e costante nelle cure può garantire lunga vita ai propri impianti.
Conclusione: impianto a carico immediato
L’impianto a carico immediato è una tecnica che unisce innovazione, velocità e sicurezza, restituendo denti fissi in tempi rapidi e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
In questo articolo abbiamo visto cos’è un impianto dentale, come funziona il carico immediato, cosa fare nel post-operatorio, quanto può durare un impianto e quali accorgimenti seguire per mantenerlo nel tempo. Ricorda: ogni paziente è unico e solo una visita accurata può stabilire la soluzione più adatta. Se desideri saperne di più e valutare se l’impianto a carico immediato è adatto a te, affidati a Foli Odontoiatria a Genova, dove esperienza, tecnologie avanzate ed empatia si uniscono per garantire un percorso sicuro e personalizzato.